Riciclava denaro spacciandolo per vincite centrate su siti di gioco online. La Cassazione conferma la condanna

La Cassazione conferma la condanna per frode informatica e riciclaggio disposta dalla Corte d’Appello di Napoli nei confronti di un uomo che utilizzava un conto di gioco online per dissimulare la provenienza di alcuni guadagni. La Settima Sezione Penale sottolinea che “il ricorrente ripropone le argomentazioni già esaminate e disattese dalla Corte territoriale senza alcun effettivo confronto con il percorso motivazionale” svolto dalla Corte d’Appello. Il ricorrente infatti non confuta il “meccanismo truffaldino escogitato facendo transitare le somme abusivamente prelevate su conti-gioco intestati a soggetti inesistenti o comunque non identificabili, e alle anomale “giocate a perdere” funzionali al trasferimento delle somme sulla carta Postepay” intestate al ricorrente. La Cassazione sottolinea anche che l’uomo, “venuto a conoscenza dell’indagine a suo carico”, ha denunciato di aver smarrito “carta di identità, tessera sanitaria e carta Postepay”, questa denuncia è stata tuttavia sporta circa un anno dopo i fatti contestati, per la Suprema Corte è quindi irrilevante e strumentale. lp/AGIMEG

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