Slot, Tar Veneto conferma legittimità fasce orarie del Comune di Venezia: “Spetta agli enti locali stabilire orari di funzionamento degli apparecchi”

Il titolare di diverse sale slot a Venezia si è appellato al Tar del Veneto per contestare l’atto del Comune di Venezia avente ad oggetto “Modificazioni legislative inerenti orari messa in funzione apparecchi da intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 6, del TULPS (AWP e VLT) e comma 7 del TULPS in Comune di Venezia”. Il Tribunale ha affermato che: “Come già più volte evidenziato dalla giurisprudenza amministrativa, infatti, nell’attuale quadro normativo nazionale ed europeo in materia, anche a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 220 del 2014, restano ferme le competenze degli Enti locali e dunque la facoltà degli stessi di porre in essere gli interventi necessari a garantire il corretto equilibrio tra la libertà di iniziativa economica ex art. 41 della Costituzione e la tutela della sicurezza, della salute, della libertà e dignità umana in ragione delle specifiche problematiche di ciascun territorio. La limitazione degli orari di apertura delle sale da gioco o scommessa e degli altri esercizi in cui sono installate apparecchiature per il gioco può, quindi, essere sempre disposta dal Comune per la tutela della salute pubblica ed il benessere socio-economico dei cittadini ai sensi dell’art. 50, comma 7, del Dlgs n. 267/2000, allo scopo di prevenire, contrastare e ridurre il fenomeno del gioco d’azzardo patologico (GAP)”. Con questa motivazione il Tar del Veneto ha confermato la legittimità del provvedimento del Comune di Venezia e respinto il ricorso dell’esercente. ac/AGIMEG

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