No vax e no Green Pass, primo indagato da Procura della Repubblica di Verona per “istigazione alla disobbedienza delle leggi sulla salute pubblica”. A rischio anche il gioco pubblico

Primo indagato dalla Procura della Repubblica di Cremona per: “istigazione alla disobbedienza delle leggi, di ordine pubblico, in vigore a tutela della salute pubblica nel periodo di emergenza pandemica da Covid-19”. Questo poco invidiabile primato spetta ad un Cremonese di 66 anni, convinto no vax, che è stato indagato per la pubblicazione, su Facebook, di frasi che incitavano a non utilizzare le mascherine anti Covid definite dal 66enne :”causa di lento ed inesorabile suicidio”. Insomma attaccare in maniera sconsiderata la campagna vaccinale o incitare al non utilizzo del Green Pass può costare care, anche un procedimento penale come nel caso sopra esposto. Secondo quanto appreso da Agimeg i social saranno oggetto di attenti controlli, da parte delle forze dell’ordine, per verificare se ci siano soggetti che istigano a violare leggi dello Stato. Anche nel gioco pubblico ci sono stati episodi di questo genere e che potrebbero portare a nuovi indagati collegati al settore. La conferma dei controlli sulla guerra al vaccino da parte dei no vax arriva anche da Pisa, dove la Digos ha perquisito l’abitazione di un italiano di 30 anni accusato di essere l’autore di scritte, apparse sui muri del Centro Vaccinale Mandela Forum di Firenze. Le scritte “no vax” hanno portato la Procura di Firenze ad emettere il decreto di perquisizione ed indagare il trentenne. lp/AGIMEG

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