Cassazione conferma le condanne per 3 membri del clan Spada: 8 anni alla longa manus che controllava le slot

La Seconda Sezione Penale conferma le condanne emesse nei confronti di tre esponenti del clan Spada, la Corte d’Appello di Roma nel giugno 2020 aveva disposto condanne dagli 8 ai 9 anni di reclusione. Lunga la lista dei reati contestati: associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, detenzione e porto di arma comune da sparo, incendio, cessione ed acquisto di sostanze stupefacenti, estorsione, raccolta abusiva del risparmio, usura ed interposizione di fittizia. Uno degli imputati in particolare gestiva il business delle sale da gioco, il clan se ne serviva infatti “come strumento di riciclaggio”; la Cassazione sottolinea che gli Spada si erano progressivamente affermati “in questo campo anche mediante la ricerca di operatori del settore cui associarsi”, e avevano acquisito interessi in delle sale da gioco non solo a Ostia ma in altre città del Lazio, come Frosinone. Sebbene la Corte d’Appello abbia assolto questo imputato da reati fine, ha poi specificato che questi “non incidevano sul suo attivismo quale “longa manus” del sodalizio nel campo dei videogiochi e delle sale slot e, pertanto, non impedivano di prendere in considerazione tali condotte per inferire la piena partecipazione del medesimo al gruppo”. lp/AGIMEG

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