Intervista esclusiva a Giovanni Agliata (pres. Cristaltec): dall’operazione “Cristallo” allo sbarco nel settore dell’online, dalla collaborazione con Inspired al futuro di slot e vlt
Cristaltec è certamente tra le eccellenze italiane in tema di offerta tecnologica per il settore del gioco pubblico. La fiera dell’Enada è stata l’occasione per parlare di passato, presente e futuro dell’azienda, da poco sbarcata anche nel settore dell’online, attraverso una esclusiva intervista rilasciata dal presidente di Cristaltec Giovanni Agliata al direttore di Agimeg Fabio Felici. Una intervista dove si respira aria di serenità, di impegno, di saper trasformare eventi negativi in opportunità di crescita.
Il 2020 è stato per Cristaltec un anno che definire complicato è un eufemismo
“La situazione è stata completamente risolta e quasi dimenticata. Poteva essere distruttiva, ma è stata gestita bene (il riferimento è all’operazione ‘Cristallo’ del febbraio 2020, condotta dalla GDF di Torino, che sequestrò oltre 1.000 slot e scopri più di 3.000 schede manomesse, ndr). Ho avuto notizia che qualcosa non andava dai rumors di alcuni gestori amici, che mi informarono del fatto che alcuni ‘soggetti’ proponevano di alterare le nostre schede. Mi sono rivolto immediatamente all’ADM, sono stato ascoltato dalla Procura, ho fatto un esposto come parte lesa. Mi sono quindi mosso prima che ci fossero le prove concrete, successivamente la GDF ha scoperto che le schede erano state alterate, siamo stati convocati, i miei ingegneri si sono messi subito a disposizione per aiutare le Autorità nell’attività investigativa. L’intera vicenda è durata 9 mesi, ci ha bloccato dopo che avevamo fatto un lavoro straordinario per la distribuzione del prodotto, con 70 mila schede su un mercato di 260 mila macchine. Ma sono stato sempre sicuro di aver lavorato bene e delle procedure adottate per produrre schede. Gli atti investigativi hanno individuato mille schede che hanno portato al sequestro di apparecchi all’interno dei locali ed a tutta una serie di analisi tecniche da parte di Sogei e ADM, con periti di parte, che ora sono terminate, anche se le verifiche sono proseguite anche durante il lockdown. Una storia che alla fine è stata in qualche modo anche gratificante, in quanto abbiamo avuto i complimenti da parte della Procura di Torino per il comportamento adottato e per la nostra disponibilità. La cosa è finita bene ed ha rafforzato i nostri rapporti con clienti e concessionari”.
Vi siete trovati ad affrontare una situazione difficile, a cui è seguito il lockdown a causa della pandemia, che di fatto ha fermato il mercato. Adesso com’è la situazione?
“Poco prima del lockdown abbiamo avuto un altro problema sulle nostre schede. Abbiamo lanciato un prodotto che aveva un bug, attraverso il quale dei criminali informatici riuscivano a forzare l’apparecchio. Un problema enorme, avevo 6 mila schede fuori gioco: siamo stati attaccati nel weekend, il lunedì ho avvisato i nostri clienti di spegnere le macchine, mi sono scusato con i gestori, ho condiviso il problema con ADM e Sogei. Purtroppo il tipo di problematica non poteva essere risolto con un upgrade, ma ho dovuto ritirare le schede dal mercato. Nel clima di massima collaborazione ho fornito ai clienti un titolo nuovo, ho risarcito il costo del NOE (nulla osta per la messa in esercizio delle slot ndr) e del NOE sulla scheda successiva. E’ stato un danno da alcuni milioni di euro, ma anche da questa situazione ne siamo usciti più forti. Per la mia esperienza i bug sono cose che capitano in tutte le software house, da allora abbiamo migliorato ulteriormente il prodotto. Sono in questo settore da 45 anni, quindi riesco a leggere la sinusoide che il mercato vive. Purtroppo questa incertezza normativa del settore viene vissuta male all’estero. I cambiamenti normativi che in Italia sono frequenti e non dovrebbero esserlo, hanno allontanato partner tecnologici importanti. Grandi aziende ci hanno detto che in Italia non si può lavorare perché cambiano le norme troppo velocemente. Ho messo insieme un team che potesse specializzarsi nel produrre software di gioco, che credo sia una cosa di cui il mercato non potrà mai fare a meno. Abbiamo affrontato il lockdown con grande preoccupazione, cercando comunque di fare sempre il massimo anche nell’ottica dell’ottimo rapporto che abbiamo con i nostri clienti. Per agevolarli abbiamo bloccato i pagamenti in maniera tale da non pesare nella situazione di emergenza che coinvolgeva tutto il Paese. Con la ripartenza abbiamo dato quasi 30 mila schede in rent, un meccanismo che ci ha dato grande soddisfazione. Con gli introiti bloccato a causa del fermo macchine, abbiamo dato una mano a chi aveva il mercato fermo, ma abbiamo continuato a pagare le rate, per continuare a far sopravvivere quella filiera che per me è fondamentale, quella dei gestori”.
Cristaltec ha come obiettivo anche quello di diventare una eccellenza nel mondo del gioco online? Come procede la collaborazione con Inspired?
“Grazie agli importanti investimenti compiuti nella software house abbiamo sviluppato in breve tempo 10 giochi che sono già tutti live. La collaborazione con Inspired procede molto bene, abbiamo molte idee innovative che riguardano i nuovi giochi e nuove configurazione delle VLT. Ad oggi abbiamo circa 200 cabinet funzionanti ma le richieste da parte dei concessionari di ampliare il numero di cabinet è la conferma della serietà del progetto.
L’entrata nell’online c’è stata perché due anni fa avevamo inserito 5 giochi nostri su Merkur Italia, per fare dei test, con cui abbiamo sviluppato l’area online nella nostra software house, con un’area online ed un’area VLT. Abbiamo sviluppato una nostra piattaforma che abbiamo inserito in Merkur, ottenendo una performance positiva, e qui è nata la grande opportunità di rilevare un’azienda con due operazioni: a marzo 2020 abbiamo acquisito il 41% della società ed a dicembre 2020 il 100%. Dal 1° gennaio 2021 la gestiamo direttamente noi con grandi soddisfazioni. Ora noi siamo live su quella che si chiamava Merkur Interactive ed oggi si chiama Cristaltec Entertainment ed opera attraverso il marchio Casinomania. Con Cristaltec Entertainment S.r.l. il Gruppo Cristaltec è entrato a pieno titolo nel mercato online portando in esso tutta la propria esperienza e capacità, con l’ambizione di garantire una offerta più ampia e al più alto livello qualitativo grazie ad accordi conclusi con i migliori produttori di giochi. Al contempo Cristaltec – come ideatore e fornitore di giochi – ha sviluppato per il mercato online una straordinaria qualità grafica. Casinomania rappresenta una nuova idea di gioco che consentirà a ciascun giocatore – anche per coloro che prediligono il gioco terrestre – di trovarsi a proprio agio nel gioco a distanza ritrovando giochi che hanno fatto il successo di Cristaltec nel settore delle AWP. Tutti i concessionari ci stanno chiedendo di fornire giochi terrestri ed online, c’è una richiesta grandissima di giochi prima offerti sulla rete fisica che stanno sbarcando sull’online”.
Dopo un passato recente complicato, il presente è vivo anche grazie all’online che sta ottenendo ottimi risultati. Visto che Cristaltec è sempre in movimento, cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro? Quali sono i vostri progetti?
“Ho perfettamente chiaro cosa fare nei prossimi due anni. Innanzitutto voglio portare avanti il discorso Vlt: c’è un accordo di collaborazione con Inspired, insieme abbiamo trovato il modo di integrarci, l’idea è quella di mantenere le 5 mila Vlt che hanno nei concessionari. A partire dalla fiera di Londra nel febbraio del prossimo anno vogliamo distribuire giochi terrestri italiani in tutto il mondo. A livello globale c’è stata una forte esplosione dell’online. Anche in altri Paesi vi sono problematiche sul gioco terrestre, mentre la tecnologia ci consente di sviluppare un gioco online a settimana. L’ultimo passo è la partecipazione all’associazione As.tro. Con l’associazione ci stiamo sempre battendo per i gestori che con i propri apparecchi sono in crisi. Ci sono problemi di raccolta, con le banche e dobbiamo fare in modo di prorogare, come avvenuto nel Lazio, l’entrata in vigore del distanziometro in altri territori. Serve un riordino del settore, è indispensabile, con la speranza che i nostri interlocutori politici possano riordinarlo in modo da dare un futuro al comparto”. ff/AGIMEG
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