Balduzzi (già Min. Sanità): “Il Decreto che avevo introdotto ha permesso a regioni ed enti locali di tutelare al meglio i giocatori”

La norma da me introdotta “è stata buona come applicazione, nel senso che il 2012 ha rappresentato la svolta. Venivamo da 20 anni nei quali il rapporto tra Stato ed azzardo non era esente da pecche. In particolare dal 2006 al 2011 – dal decreto Bersani al decreto Tremonti – vi è stata una progressiva posizione dello Stato come imprenditore dei giochi. Il decreto del 2011 affidava ad Adm il compito di incentivare in qualsiasi forma il gioco”. Lo ha detto Renato Balduzzi, già Ministro della Sanità, in collegamento al convegno organizzato da Lottomatica “Gioco pubblico, legalità e tutela dei consumatori”.
“La svolta l’abbiamo fatta cercando di rimettere in ordine gli interessi pubblici in materia, mettendo al primo posto la tutela della salute pubblica, con i minori in primis, poi l’ordine pubblico e la sicurezza urbana, poi gli interessi economici ed infine erariali. Questo doveva essere l’ordine, mentre fino a quel momento era rovesciato. Tuttavia non è stata attuata una pianificazione nazionale del mio decreto, poi variamente sabotato. Poi però la Corte Costituzionale, con la sentenza del Modugno 2017 e con la sentenza Amato del 2019 hanno detto che regioni ed enti locali potevano attuare la norma nazionale anche in assenza della pianificazione con decreto. Questa è stata una norma importante che ha dato la direzione di marcia e fatto in modo che su questa vi sia una confronto con tutte le parti interessate”. cr/AGIMEG

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