Scommesse, assolto CTD che operava con bookmaker maltese privo di concessione italiana. “Discriminato dall’esclusione dal bando di gara”. I dettagli

“Il fatto non sussiste”. Con questa formula il Tribunale penale di Roma ha assolto il titolare di un centro raccolta scommesse dal reato di cui all’art. 4 della legge 401/89 (esercizio abusivo di attività di giochi e scommesse ndr) per aver raccolto puntate per conto di un bookmaker maltese privo di licenza italiana. Prima di intraprendere l’attività con il suddetto operatore estero, il titolare del centro aveva fatto richiesta della licenza di pubblica sicurezza alla Questura di Roma, licenza che gli era stata negata perché il bookmaker di riferimento era privo di concessione italiana.

“La particolarità di questo processo – ha raccontato ad Agimeg l’avvocato Marco Ripamonti, che ha difeso il titolare del centro scommesse – è che questo bookmaker si è trovato ad operare in Italia a cavallo tra le due sanatorie e non è potuto rientrare nella prima sanatoria per il fatto che aveva meno di 50 centri e, per la disciplina di accesso, non poteva aderire.

Alla richiesta di poter riaprire la sanatoria senza questo limite discriminatorio, ADM ha suggerito di tutta risposta che gli affiliati avrebbero potuto ‘agganciarsi’ ad operatori più grandi, mostrando così un’intransigenza riconfermata con la seconda sanatoria, disinteressandosi quindi alle realtà minori”.

“La sentenza del Tribunale penale di Roma è stata di assoluzione con formula piena – ora siamo in attesa della motivazione fissata in 90 giorni – con il giudice che ha disapplicato la normativa penale. Auspichiamo che nella motivazione venga affermata la discriminazione subìta dalla società e dal suo preposto, ovvero l’imputato che ho difeso. Ci siamo avvalsi di una sentenza molto importante pronunciata a Livorno a settembre, in cui il giudice ha affermato che il fatto stesso che lo Stato italiano non bandisca una nuova gara rende ancora oggi discriminatorio l’intero sistema. E’ un’affermazione estremamente importante, in quanto effettivamente tutti gli operatori oggi alla porta per poter entrare nel sistema potrebbe considerarsi discriminati”. cr/AGIMEG

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