Marche, Consiglio regionale approva proroga al 31 luglio 2023 dell’entrata in vigore della legge sul gioco

Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato, con 18 voti a favore e 10 contro, l’articolo 8 in materia di gioco della proposta di legge n. 81 ad iniziativa del Consigliere Renzo Marinelli (Lega) “Disposizioni di adeguamento della legislazione regionale”.

L’articolo in questione prevede una proroga dell’entrata in vigore del distanziometro regionale per le attività di gioco, rispetto ad una serie di luoghi sensibili come scuole, istituti di credito, sportelli bancomat, uffici postali e compro-oro, al 31 luglio 2023, rispetto al precedente termine del 30 novembre 2024 proposto dalla Lega.

La legge attualmente in vigore è del 2017 e prevede che gli esercizi che offrono giochi e scommesse si adeguino alla legge regionale di contrasto alla dipendenza da gioco entro il 30 novembre 2021.

 

Regione Marche, Biondi (Lega): “Proroga della Legge Regionale sul gioco necessaria per adeguamento a normativa nazionale”

“La proposta di legge da noi avanzata è necessaria per apportare modifiche alle vigenti leggi regionali, per garantire una rispondenza alle sopravvenute esigenze ed adeguarle alla normativa statale. L’articolo 8 (proroga al 31 luglio 2023 dell’entrata in vigore della legge regionale sul gioco, rispetto alla prima proposta di proroga al 30 novembre 2024 ndr) va a modificare la legge regionale del 2017, in quanto dopo l’entrata in vigore di questa legge sono intervenuti degli atti normativi a livello nazionale, che richiedono la proroga del termine previsto per l’adeguamento degli esercizi che oggi offrono gioco”.

Lo ha detto la consigliera regionale delle Marche Chiara Biondi (Lega), relatrice di maggioranza della proposta di legge n. 81 a iniziativa del Consigliere Marinelli “Disposizioni di adeguamento della legislazione regionale”, che al punto 8 propone la proroga dell’entrata in vigore della legge regionale sul gioco.

“Successivamente all’entrata in vigore della legge regionale è stata sottoscritta l’Intesa in conferenza unificata per ridurre l’offerta di gioco attraverso una contrazione dei punti vendita e l’aumento degli standard qualitativi. L’intesa aveva affidato a regioni ed enti locali il compito di adottare criteri che tenessero conto degli investimenti esistenti, ma anche un’equilibrata distribuzione dei punti sul territorio”.

“Successivamente è intervenuto il Decreto Dignità che ha assegnato al Governo il compito di una riforma complessiva in materia di giochi pubblici, per eliminare i rischi connessi al gioco. Per questo è necessario effettuare una proroga di questo termine al 31 luglio 2023, anche al fine di evitare che l’attuale normativa regionale si ponga in conflitto con le nuove disposizioni che vengono emanate dal Governo centrale”.

Regione Marche, Ruggeri (M5S): “Proroga inaccettabile, esercizi di gioco hanno avuto 4 anni di tempo per adeguarsi. Sarebbe stato più opportuno prevedere ristori economici”

“L’articolo 8 della proposta di legge 81 stabilisce una proroga alla legge del 2017, in merito alle norme per il trattamento del gioco d’azzardo patologico. Il termine previsto dalla normativa vigente per adeguarsi alle distanze dei punti di gioco dai luoghi sensibili era quello del 30 novembre 2021. Gli esercizi hanno avuto 4 anni di tempo per potersi adeguare, ma il termine non è stato sufficiente”.

Lo ha detto la consigliera della regione Marche Marta Ruggeri (M5S), relatrice di minoranza della proposta di legge n. 81 a iniziativa del Consigliere Marinelli “Disposizioni di adeguamento della legislazione regionale”, che al punto 8 propone la proroga dell’entrata in vigore della legge regionale sul gioco.

“La proroga al 31 luglio 2023 è un accorciamento dei termini, la prima proposta era il 30 novembre 2024, ma è un termine che non possiamo accettare. Abbiamo proposto un emendamento soppressivo (ma non accolto dal Consiglio regionale ndr) dell’articolo 8, scelta inaccettabile ed incurante dei dissesti provocati dal gioco d’azzardo. A questo punto sarebbe stato più opportuno prevedere ristori economici invece di accordare 1 anno e 8 mesi per adeguamento la normativa”.

cr/AGIMEG

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