Gioco pubblico: le ‘Pagelle’ del 2021

Il 2021 è stato un anno particolarmente ricco di avvenimenti per il settore del gioco pubblico in Italia. Alla prima parte dell’anno, caratterizzata dalla chiusura delle attività di gioco sulla rete fisica, resasi necessaria per arginare la diffusione del coronavirus, ha fatto seguito una seconda parte di ripresa per le aziende del settore, nella quale non sono tuttavia mancate difficoltà, causate dalle restrizioni sanitarie che hanno visto l’introduzione del Super Green Pass. Agimeg ha passato in rassegna i protagonisti di questo 2021, assegnando a ciascuno un voto per quanto fatto per il settore del gioco nel corso dell’anno. Ecco “Il Pagellone 2021”:

COMITATO DONNE IN GIOCO: 10
Così come lo scorso anno, anche nel 2021 il ‘Comitato Donne in Gioco’ ha rappresentato l’anima più vera, più battagliera e determinata del settore del gioco pubblico in Italia. Costantemente in piazza a Montecitorio sin da inizio anno, per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica sulla discriminazione che il comparto stava subendo a causa dei lockdown prolungati, il Comitato ha avuto il merito di aver attirato, come mai prima, l’attenzione di politica e media sulle difficoltà del settore del gioco, uno dei più colpiti durante la pandemia, tra i primi a chiudere e tra gli ultimi a riaprire. Mai come quest’anno le donne hanno saputo tirare fuori la loro forza. Sempre presenti.

MINENNA (D.G. ADM): 9
In un anno così complesso come il 2021, con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli impegnata strenuamente anche sul fronte dell’epidemia, con l’approvvigionamento di mascherine, il suo Direttore Generale, Marcello Minenna, è stato costantemente al fianco del settore del gioco pubblico, sottolineando a più riprese la sua imprescindibile importanza di baluardo contro l’illegalità. Gli interventi del numero uno di Piazza Mastai nel corso dell’anno hanno riguardato diversi aspetti del settore del gioco, dai dubbi sull’utilità dell’introduzione della tessera sanitaria per le VLT al danno all’economia causata dalla chiusura del gioco legale – che ha avuto ripercussioni negative anche sulle entrate erariali – fino all’annuncio di importanti novità, come l’App Gioco Sicuro. Una figura imprescindibile per il comparto del gioco legale.

DE RAHO (Antimafia): 9
“Quando si dice che il gioco legale va promosso non è una sollecitazione al gioco, perché il gioco andrebbe comunque contenuto, ma chiudere il gioco legale significa dare modo alla criminalità organizzata di operare con maggiore efficacia e maggiore ricchezza”. Basterebbe questa dichiarazione per giustificare il voto assegnato al procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, che in più di un’occasione nel 2021 ha sottolineato come le mafie siano sempre più interessate al settore del gioco e che, chiudendo il comparto legale, si lasciano ampi margini all’illegalità gestita dalla criminalità. “Dobbiamo continuare ad insistere sulla cultura della legalità”, ha ribadito. Illuminato.

LEGGE SUL GIOCO PIEMONTE: 8
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato lo scorso mese di luglio la nuova legge sul gioco, che riscrive la precedente Legge regionale del 2016, che di fatto aveva espulso il gioco legale dalla quasi totalità del territorio a seguito della retroattività del distanziometro, andato a colpire anche le attività già esistenti, causando ingenti danni economici alle imprese, oltre che occupazionali. La nuova legge introduce una nuova disciplina del gioco lecito, tutelando da una parte le attività esistenti ed allo stesso tempo salvaguardando dall’altra i soggetti affetti da disturbo da gioco patologico. Tra le novità principali, il distanziometro ridotto a 400 metri ma valido solamente per le nuove aperture. Inoltre – punto fondamentale fortemente voluto dalla maggioranza di centrodestra e duramente osteggiato dalle opposizioni – si è abolita la retroattività del distanziometro, che rappresentava l’aspetto più penalizzante della vecchia legge regionale nei confronti delle attività di gioco già esistenti.

CRISTALTEC ACQUISISCE INSPIRED: 8
E’ stata certamente la notizia più importante, per quanto riguarda le aziende di gioco pubblico, della seconda parte del 2021. Inspired Entertainment Inc., leader nella fornitura B2B di contenuti, sistemi e soluzioni di gioco e Cristaltec SpA, leader nel settore della progettazione, produzione e distribuzione in Italia di giochi e apparecchi comma 6° (Slot), hanno firmato un nuovo accordo per rafforzare la loro collaborazione strategica nel Paese. Cristaltec ha acquisito l’attività Vlt che Inspired svolge in Italia e subentra nei contratti per la gestione dei servizi Vlt, mentre Inspired si concentra sulla fornitura dei giochi e dei servizi di piattaforma Vlt rimanendo responsabile della manutenzione, assistenza e aggiornamento della piattaforma e dell’infrastruttura Vlt, nonché, insieme a Cristaltec, dei contenuti di gioco.

FRENI (MEF): 7
Nominato sottosegretario al Mef con delega ai giochi, Federico Freni si è subito calato nel suo ruolo con grande impegno e dedizione. Preparatissimo in materia, ha in più di un’occasione evidenziato la necessità di attuare un riordino del comparto atteso ormai da troppo tempo. Una misura necessaria per eliminare tutti gli ostacoli che non permettono al settore ed alle imprese coinvolte di attuare politiche a lungo termine, in assenza di una regolamentazione definita del settore che possa superare le numerose norme a livello locale e regionale. A tanta buona volontà non è tuttavia seguito un riscontro a livello politico. Nella Legge di Bilancio approvata, l’atteso riordino del settore non c’è. Ma i tempi sono maturi, probabilmente ad inizio del prossimo anno la legge delega sui giochi sarà presentata in Consiglio dei Ministri. Costante.

VEZZALI (sottosegr. Sport): 7
“L’obiettivo di questo tavolo è quello di verificare i margini di un intervento normativo volto ad arginare la penalizzazione economica lamentata dal mondo dello sport causata dagli attuali divieti previsti dal Decreto Dignità e, al contempo, confermare la ferma opposizione al fenomeno della ludopatia, incrementando le iniziative di contrasto con un approccio di maggior sensibilizzazione”. La Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Valentina Vezzali, valuta la sospensione temporanea degli effetti del decreto Dignità, con riferimento al divieto di sponsorizzazione delle attività di scommesse sportive (anche se non a tutti gli altri prodotti di gioco). Propositiva.

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL GIOCO ILLEGALE: 6
Lo scorso mese di giugno è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana la Delibera del Senato riguardante l’”Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico”. Il settore torna dunque di attualità nel Parlamento: attraverso la Commissione si potrà dare un maggiore stimolo al Governo sulle tematiche del gioco. “Gli operatori del settore necessitano di certezza. Tuttavia, dall’Intesa Stato-Regioni del 2017, anziché certezza, è scaturita anarchia visto che le Regioni e i Comuni hanno legiferato in autonomia, innescando delle sovrapposizioni pericolose e distorsive”, ha affermato Mauro Marino, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco pubblico e sul contrasto del gioco illegale. Forse si sarebbe potuto partire prima, ma meglio tardi che mai.

TAR LAZIO: 5
La Prima Sezione del Tar Lazio nel corso dell’anno ha bocciato a più riprese le richieste avanzate da diverse attività di gioco di sospendere i DPCM che hanno imposto la chiusura di sale giochi, sale scommesse, bingo e corner. La decisione dei giudici è arrivata considerando “il quadro epidemiologico in corso e la preminente esigenza di salvaguardia dell’interesse pubblico prevalente, come risultante dagli atti di causa”. Con queste motivazioni sono quindi stati rigettati i ricorsi e confermata la validità dei DPCM. Eppure è stato dimostrato a più riprese che sale giochi, sale scommesse e sale bingo hanno attuato, sin dall’inizio della pandemia, protocolli molto più stringenti di quelli adottati da qualsiasi altra attività commerciale per fronteggiare l’emergenza sanitaria, aspetto non preso assolutamente in considerazione dal Tar Lazio. Distratto.

METTIAMOCI IN GIOCO: 4
Intervento a gamba tesa di “Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, che ha espresso “la propria totale contrarietà a limitare il divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo (proposto dal sottosegretario Vezzali ndr), permettendo le sponsorizzazioni sulle maglie e negli stadi. Non è accettabile che si tenti di risolvere i problemi di bilancio delle società sportive mettendo a rischio la salute dei cittadini. Tale divieto è forse lo strumento più efficace per arginare nel nostro Paese la dipendenza da gioco d’azzardo e tutti i fenomeni sociali negativi associati a tale condizione e al consumo problematico”. I numeri dell’Istituto Superiore di Sanità affermano tuttavia che le problematiche legate al gioco nel nostro Paese sono residuali ed in ogni caso in linea con la soglia degli altri Paesi europei. Senza contare che proprio le sponsorizzazioni delle società di scommesse permettono a piccole realtà sportive locali di sopravvivere. Uscita a vuoto.

ENDRIZZI (M5S): 3
Anche quest’anno il senatore Giovanni Endrizzi (M5S), a più riprese, ha puntato il dito contro il comparto del gioco. In particolare, l’esponente pentastellato ha affermato che durante le chiusure imposte per fronteggiare la pandemia, sono stati individuati centinaia di locali illegali, alcuni dei quali rappresentavano un’offerta legale abusivamente gestita, o addirittura attività illegale vestita da legale. Celebri le sue battaglie contro il comparto che, a suo dire, non è economia reale (come se le 150 mila famiglie che orbitano nel settore non fossero reali), o quelle sulla riconversione dei lavoratori in altre attività che nulla hanno a che fare con il gioco. Contrario anche all’App ‘Gioco Sicuro’ lanciata da ADM. “L’ultima app promossa dai Monopoli denominata ‘Gioco Sicuro’ non va bene. In nessun pacchetto di sigarette c’è scritto ‘fumo sicuro’. Non va bene minimizzare”, ha detto recentemente. Irriducibile.

AVVENIRE: 2
Anche in questo 2021 non sono mancati attacchi da parte del quotidiano Avvenire al settore del gioco pubblico ed ai suoi 150 mila lavoratori. Il quotidiano della CEI, in riferimento alla chiusura delle sale da gioco sotto pandemia, è arrivato a scrivere che “forse è l’unica attività la cui chiusura ha giovato alla società italiana”, aggiungendo che “le azzardomafie si stanno ingrassando anche grazie al gioco lecito. 150.000 posti di lavoro? Si allude forse a certi locali in realtà bische”. Il titolo del pezzo in questione è “Se la pubblicità all’azzardo in pagina fa disinformazione”. Ma sembra che l’unica disinformazione sia proprio quella di Avvenire.

BOLZANO: 1
La Provincia autonoma di Bolzano è stata l’ultima in ordine di tempo in tutta l’Italia a riaprire, lo scorso 1° luglio, dopo mesi di chiusure imposte per fronteggiare la pandemia, che hanno interessato anche sale giochi, sale scommesse e sale bingo. La provincia Autonoma di Bolzano si è distingue ancora una volta (in negativo) per il non gradimento nei confronti del settore dei giochi. Infatti, diversificandosi dal resto d’Italia, ha scelto di posticipare la riapertura delle sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò proprio al 1° luglio, con l’obbligo di esibizione della certificazione verde.

FURTO GRATTA E VINCI: 0
La notizia è finita anche sui telegiornali. Lo scorso mese di settembre un esercente di Napoli si è impossessato di un biglietto gratta e vinci da 500 mila euro sottratto fraudolentemente ad un’anziana giocatrice. Un gesto davvero da censurare quello del 57enne campano, che era pronto a fuggire alle Canarie. Secondo quanto emerso dalle indagini, prima di recarsi nell’aeroporto dal quale intendeva lasciare l’Italia, l’uomo ha fatto una sosta a Latina, dove ha aperto un conto corrente a suo nome e depositato il biglietto vincente. Lì i carabinieri hanno sequestrato il tagliano, che ADM aveva preventivamente reso inesigibile. Incommentabile.

cr/AGIMEG

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