Mantova, approvato Regolamento per slot e vlt: ampliati luoghi sensibili. Bar e tabacchi con slot installate equiparati a sale giochi, con restrizioni e sanzioni
Con 28 voti a favore il Consiglio Comunale di Mantova ha approvato il “Regolamento per l’apertura e la gestione di sale giochi e orari di funzionamento collocati in altre tipologie di esercizi”, che prevede l’equiparazione di bar e tabacchi alle sale giochi, un elenco integrato di luoghi sensibili, orari di funzionamento degli apparecchi da intrattenimento e sanzioni più severe per gli esercenti che non rispettano le regole, fino alla sospensione dell’attività.
“Quella relativa al gioco è una tematica che ha molto a che fare con il welfare. L’obiettivo del Comune di Mantova è tutelare il più possibile la salute delle persone. Il gioco d’azzardo è infatti a tutti gli effetti una malattia”, ha dichiarato, nel corso del Consiglio comunale di Mantova, l’assessore al welfare, Andrea Caprini (PD), introducendo in consiglio, per la votazione, il “Regolamento per l’apertura e la gestione di sale giochi e orari di funzionamento collocati in altre tipologie di esercizi”.
“Oggi non proponiamo un nuovo regolamento, in quanto in realtà l’ossatura è rappresentata dal regolamento già in vigore dal 2011. Successivamente fu emanata, nel 2015, un’ordinanza restrittiva che andava a comprimere gli orari di funzionamento delle sale giochi. Un’ordinanza che tra il 2015 ed il 2017 ha resistito anche a diversi ricorsi portati al Tar ed al Consiglio di Stato e che oggi riteniamo solida dal punto di vista della giurisprudenza, soprattutto per quanto riguarda il tema degli orari, ovvero della possibilità che i Comuni hanno di introdurre nuovi orari limitanti, cosa ritenuta legittima dai giudici. Allo stesso modo è stata ritenuta legittima la sospensione, per alcuni giorni, delle attività che hanno al loro interno degli apparecchi da intrattenimento, in caso di recidiva dopo una prima sanzione amministrativa”.
“Nel 2017 – ha proseguito Caprini – abbiamo fatto un lavoro di mappatura dei luoghi sensibili, come prevede del resto la Legge regionale Lombardia, che ha istituito il distanziometro di 500 metri dai luoghi sensibili, che impedisce di aprire nuove sale giochi. Come Comune, in quanto nei nostri poteri, abbiamo ampliato la base di luoghi sensibili, aggiungendo oratori, palestre, luoghi di aggregazione. Tutta Mantova, se guardiamo la mappa, con l’applicazione del distanziometro a 500 metri è diventata un grande luogo sensibile, sarà difficile trovare un punto dove aprire una nuova sala”.
“Successivamente – ha proseguito ancora l’assessore al welfare – abbiamo fatto un lavoro con i 14 comuni aderenti al ‘Consorzio progetto solidarietà’ con l’obiettivo di formare la polizia locale, di creare iniziative di sensibilizzazione della popolazione contro i rischi legati al gioco, e ci siamo dati come obiettivo quello di armonizzare le regole sul territorio. Nel maggio 2015 il Consorzio ha approvato il documento all’unanimità, che chiamammo ‘linee guida’, che prevede 4 punti cardine, con l’impegno che ciascun Comune andasse a recepire queste linee guida nei propri regolamenti”.
“I punti chiave sono quattro, il primo è equiparare le sale giochi ai bar o alle tabaccherie con all’interno apparecchi da intrattenimento. In entrambe infatti vi è la stessa tipologia di macchine, il regolamento quindi riguarda non solo le sale giochi, ma anche i locali con macchinette con vincita in denaro. Il secondo punto è relativo ai luoghi sensibili: ogni Comune ha realizzato una mappatura dei luoghi sensibili entro i quali è impossibile aprire nuove sale. Il terzo punto riguarda gli orari di funzionamento: sono stati recepiti nel Regolamento gli orari che erano già nell’ordinanza del 2015. Oggi a Mantova gli orari in cui gli apparecchi possono funzionare sono dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. Di fatto per Mantova non cambia niente, già precedentemente avevamo questi orari, ma era importante inserirli nel Regolamento. Infine, il quarto punto riguarda le sanzioni contro chi non rispetta le regole. Le sanzioni saranno infatti rafforzate: se un esercente viene controllato ed è aperto fuori orario, scatta la sanzione amministrativa. La recidiva vi è se due volte nello stesso anno l’esercente viene sanzionato, allora vi è la sanzione accessoria di sospensione dell’attività da 1 a 5 giorni“.
“Di fatto, quindi, l’ossatura dell’ordinanza 2015 viene trasposta nel regolamento, in questo modo teniamo fede agli impegni presi con il Consorzio”, ha concluso Caprini. “L’aspetto che ci sta più a cuore è provare, con gli strumenti che abbiamo a disposizione, a mettere un freno alla proliferazione incontrollata dell’offerta d’azzardo. E’ un obiettivo forte che ci stiamo dando come amministrazione”.
Di seguito gli interventi sulla discussione da parte dei consiglieri comunali:
consigliere Stefano Rossi (Mantova Ideale)
“Sono d’accordo con lo spirito delle modifiche introdotte, che recepiscono la legge regionale. E’ un atto importante per la città, ma non illudiamoci. Sulle maglie di calcio della Serie A, nelle partite che trasmettono in tv, ci sono sponsor di gioco azzardo (in realtà le sponsorizzazioni di giochi e scommesse in Italia sono state vietate dal Decreto Dignità, ndr), lo Stato vive grazie ai giochi. Ci sono comuni con slot accese h 24, esercizi aperti la notte, il nostro Regolamento puo’ fare ben poco. Dobbiamo lavorare in altre direzioni”.
consigliere Gloria Costani (Salute Ambiente Futuro)
“Vorrei porre l’accento sull’aspetto sanitario, che è preponderante quando parliamo di disturbo da gioco azzardo, che coinvolge tutto il nucleo familiare, è come una tossicodipendenza ancora più subdola. Il problema è nazionale, ma vi è una schizofrenia da parte dello Stato, che da una parte guadagna da concessioni e permette giochi apparentemente innocui, ma che sono azzardo camuffato, dall’altra mette a disposizione un numero verde di supporto psicologico per persone già malate. Del resto i proventi del gioco rappresentano un introito importante per l’economica nazionale. Noi pero’ non dobbiamo fare un compromesso al ribasso, ma muoverci contro le multinazionali dell’azzardo. A Mantova abbiamo abbiamo formato la polizia locale per contrastare il gioco, ma la Provincia deve prendere una posizione contro il turismo dell’azzardo. Il Regolamento deve essere seguito almeno da tutta la provincia”.
consigliera Mariangela Ruocco (#Palazzi 2020)
“La ludopatia è una vera e propria malattia del cervello, problema medico e sociale. E’ una problematica in espansione. Basti pensare che la spesa nel gioco in Italia è stata pari a 110 miliardi di euro nel 2019 (in realtà il dato citato dalla consigliera è quello della raccolta, ndr). Sotto pandemia ha giocato gente prima estranea al gioco. Le patologie sono aumentate negli adolescenti”.
“Tutti i Comuni del distretto hanno approvato le linee guida, dando mandato di adeguare i propri regolamenti. Quello raggiunto da Mantova è un traguardo importante, in quanto si prevedono sanzioni più aspre e si interviene sugli orari di funzionamento degli apparecchi. Il giocatore patologico ha un costo sociale, un costo sanitario, costi dovuti alla perdita di lavoro. Il Comune di Mantova sta facendo la sua parte per evitare il gioco compulsivo”.
consigliere Giorgio Bassi (PD)
“In Italia il 30% della popolazione ha giocato almeno una volta nel corso dell’anno, di questi il 14,6% sono a rischio dipendenza. A Mantova 7.800 persone soffrono di disturbo da gioco d’azzardo. I malati di gioco rischiano di perdere tutto, oltre a finire nelle mani dell’usura e della delinquenza. Dobbiamo partire dalla Consapevolezza che il gioco non è un vizio, ma una patologia. Azzardo non restituisce nulla in termini di economia, ma danneggia la comunità”.
consigliere Andrea Cantarelli (Per Mantova Palazzi Sindaco)
“Il gioco è un problema di salute pubblica e di disagio sociale. Il fenomeno del gioco patologico a Mantova è ampio, ci sono 8 mila malati, ma molti non si fanno curare quindi il fenomeno è molto più diffuso, senza contare che oggi si puo’ giocare anche online da un cellulare. La questione va affrontata tutti insieme: se un Comune vicino non ha un regolamento stringente, l’accesso a una sala slot è spostato solo di pochi chilometri, e quindi tutto lo sforzo fatto viene vanificato. Adottando questo Regolamento dobbiamo sottolineare come l’obiettivo sia avere regolamenti armonizzati tra i Comuni. Dei 14 Comuni del consorzio, che comprende anche Mantova, solamente 5 hanno adottato un regolamento che freni la diffusione del gioco”.
consigliera Lidia Bertellini (Misto)
“Il problema della ludopatia esiste ed è indiscutibile, è una patologia che prende tutte le persone, di tutti i ceti sociali. Sono sempre più le donne che giocano alle macchinette. Il gioco è un dramma, lo Stato ci guadagna ma poi deve curare tutta questa gente che si ammala”.
consigliere Enrico Grazioli (Mantua Palazzi Sindaco)
“Questo regolamento ha il pregio di tutelare la salute, visto che ci si puo’ ammalare d’azzardo, ma tutti i Comuni limitrofi dovrebbero adottare questo stesso regolamento. Va affrontato anche il problema del turismo del gioco, ci sono pulman che partono da Mantova per andare a giocare nei casinò della Slovenia. Lo Stato italiano da una parte sembra far di tutto per controllare il gioco, ma dall’altro autorizza giochi e lotterie. Lo Stato incassa 110 miliardi di euro dai giochi (in realtà quello a cui fa riferimento il consigliere è il dato della raccolta 2019, ndr), mentre i Comuni si trovano a contrastare il fenomeno per evitare che la gente cada nella ludopatia”. cr/AGIMEG
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