FIPE: #sicurezzavera a Trento, pubblici esercizi come presìdi di legalità contro la violenza di genere

Da oggi è #sicurezzavera anche in Trentino: il progetto di Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio, in provincia rappresentata dall’Associazione pubblici esercizi e dall’Associazione Ristoratori, è stato ufficialmente presentato stamattina a Trento dalla presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe, Valentina Picca Bianchi, che, con i presidenti Fabia Roman e Marco Fontanari ed il questore di Trento Alberto Francini hanno sancito l’avvio di una serie di azioni destinate a contrastare la violenza di genere, investendo sul ruolo sociale dei pubblici esercizi all’interno della comunità.

Il protocollo

Il 28 aprile 2021 la Fipe, il Gruppo donne Imprenditrici Fipe e la Polizia di Stato, hanno siglato un protocollo volto a realizzare iniziative destinate a diffondere la cultura di genere e contrastare la violenza contro le donne. Nell’ambito di questo protocollo si inserisce #sicurezzavera, il progetto volto a migliorare i livelli di sicurezza del territorio attraverso il coinvolgimento degli attori economici e, in particolare, dei pubblici esercizi. In Italia esiste un pubblico esercizio ogni 250 abitati, una rete di locali che può essere trasformata in un vero e proprio sistema di controllo del territorio. Un osservatorio permanente, che può essere dedicato alla prevenzione e al contenimento della violenza sulle donne e non solo. Sicurezza vera si presenta quindi come una campagna di prevenzione contro la violenza di genere che mira a far diventare pubblici esercizi, bar, discoteche, ristoranti e non solo, veri e propri presidi di legalità e tutela, sentinelle del territorio.

Il progetto prevede dei momenti formativi e informativi rivolti sia ai titolari sia al personale dei pubblici esercizi. Le tematiche riguarderanno la legalità, la correttezza, il rispetto nei rapporti interpersonali, le discriminazioni, la violenza basata sul genere e gli strumenti posti a tutela delle vittime, comprese le misure di prevenzione del Questore e i dispositivi di pronto intervento adottati dalla Polizia di Stato.

Confcommercio Trentino e Fipe Trentino, formata dall’Associazione dei pubblici esercizi del Trentino e dall’Associazione ristoratori del Trentino, hanno aderito all’iniziativa organizzando a tal fine una conferenza stampa per presentare il progetto #sicurezzavera nella nostra provincia. La conferenza stampa, che si è tenuta stamattina nella sala Falconetto di Palazzo Geremia, a Trento, ha visto la partecipazione di numerose autorità: erano presenti, infatti, il presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort, i presidenti delle associazioni dei pubblici esercizi e dei ristoratori, Fabia Roman e Marco Fontanari, il Questore di Trento Alberto Francini, gli assessori provinciali Roberto Failoni Stefania Segnana, il presidente del consiglio provinciale di Trento Walter Kaswalder, il presidente del Consorzio dei Comuni del Trentino Paride Gianmoena, la presidente nazionale di FIPE Donne Valentina Picca Bianchi, la presidente della Commissione Pari Opportunità Paola Maria Taufer, il Difensore civico Gianna Morandi, il primo dirigente della Divisione anticrimine della Polizia di Stato a Trento Anna Maria Maggio, l’onorevole Martina Loss, la rappresentante del Commissariato del Governo Filomena Chilà, il presidente dell’Associazione Attività di Servizio Mario Oss e la vicepresidente dell’Associazione commercianti al dettaglio Camilla Girardi. All’incontro era presente anche una classe quarta del Liceo delle Scienze Umane Rosmini di Trento, accompagnata dalla referente Lucia Rigotti.

“Oggi presentiamo al diciottesima tappa di un percorso di presentazione – ha detto Valentina Picca Bianchi – di #sicurezzavera. A quasi un anno dalla sottoscrizione del protocollo, oggi terminiamo la prima fase di adesione e daremo presto il via al percorso di informazione e formazione. Ricordo quando siamo andati dal prefetto Messina, direttore generale dell’Anticrimine a Roma a presentare questo progetto: avevamo 7 minuti di tempo, ma poi siamo rimasti cinque ore a parlare di come sviluppare e applicare questo protocollo. Siamo 112 mila imprese di pubblico esercizio, un patrimonio straordinario fatto di bar, ristoranti, discoteche, catering, locali da gioco, tutto ciò che definiamo “fuori casa”, tutte esperienze che durante il lockdown, quando eravamo chiusi in casa, abbiamo imparato a conoscere nella sua funzione sociale, non solo economica. Il Questore ha parlato di cambio culturale ed è sicuramente da sottoscrivere. Aggiungo che è importante anche non stare in silenzio quando assistiamo ad episodi di violenza: non è necessario indossare una divisa, perché per essere presenti e solidali non serve avere una divisa. Ciascuno di noi deve poter intervenire, nei modi opportuni, per rendere la nostra società sempre più sicura e giusta. Non c’è spazio per l’omertà nella nostra società. I progetti forti devono crescere di contenuti e di valore. Dobbiamo farlo insieme e con tutte le energie di cui disponiamo”. cdn/AGIMEG

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